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Sabato, 27 Aprile 2024
Bocconcini

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A cura di Pasquale De Luca

Ciarlatani con Silvio Orlando, la recensione: quando teatro e cinema diventano parodia

Da oggi 19 marzo in scena al Teatro Mercadante di Napoli “Ciarlatani” spettacolo scritto e diretto da Pablo Remón già vincitore del Premio Nacional de Literatura Dramática 2021. L’opera originale in lingua spagnola e tradotta in italiano da Davide Carnevali vuole essere una satira sul mondo del teatro e dell'audiovisivo ed una riflessione sul successo, sul fallimento e sui ruoli dentro e fuori della finzione. Ben nove le alzate di sipario in programma dal 19 al 28 marzo prossimi per uno spettacolo che di pre-annuncia di grande interesse per critica e pubblico.

Tra i protagonisti oltre a Francesca Botti, Francesco Brandi e Blu Yoshimi anche il virtuoso attore Silvio Orlando; due ore da vivere tutto d’un fiato durante le quali intrecci di storie e personaggi, riveleranno il disagio di una generazione dove i sogni lasceranno il posto alle delusioni chiamata ad esprimere il disagio di una generazione incapace di incarnare i ruoli imposti dalla società, con una divertente parodia del mondo. Ciarlatani racconta la storia di due personaggi legati al mondo del cinema e del teatro; il primo, Anna Velasco è un’ attrice la cui carriera è in fase di stallo. Dopo aver recitato in piccole produzioni di opere classiche, ora lavora come insegnante di pilates e nei fine settimana fa teatro per bambini. Tra soap opera televisive e spettacoli alternativi, Anna è alla ricerca del grande personaggio che la farà finalmente trionfare. Diego Fontana è un regista di successo di film commerciali che si sta imbarcando in una grande produzione: una serie da girare in tutto il mondo, con star internazionali. Un incidente lo porterà ad affrontare una crisi personale e a ripensare la sua carriera. Questi due personaggi sono collegati dalla figura del padre di Anna, Eusebio Velasco, regista di culto degli anni 80, scomparso e isolato dal mondo. Ciarlatani sono anche diverse opere in una, una sorta di rapsodia dove ogni episodio ha uno stile, un tono e una forma propria; dal racconto di Anna la cui struttura eminentemente cinematografica, esprime sensazioni attraverso una voce narrante in grado di confondere il sogno con la realtà, si passa alla storia di Diego; E infine c'è, a mo' di pausa o parentesi, un'autofiction in cui l'autore dell'opera a cui stiamo assistendo si difende". Queste storie sono raccontate in parallelo, si alimentano a vicenda, sono specchi degli stessi temi. L’insieme è costruito con capitoli in parte indipendenti, che formano una struttura più vicina al romanzo che al teatro.

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